« Una cartolina è auto-reflessiva. » AK

Per disporre di una cartolina approposito di un territorio, bisogna almeno un 'cartografo'. Il quale possede i suoi presupposti, mete, etc. Possede anche tali mezzi da cartografia. La cartolina risultante dipende di quest'insieme, particolarmente dal cartografo e dei suoi mezzi. La traccia di cui si ritrova nella cartolina che rifletterà sia il territorio che il cartografo. La leggenda descrivendo i simboli utilizzati (colore verde per i prati,..) costituisce per l'esempio una cartolina della cartolina.

Immaginiamo un cartografo disegnando una cartolina della stanza in cui si trove, disegnerà questa stanza, si disegnerà al suo posto - disegnando,... ad libitum.

Considerate questi esempi (estratti da seminari) "Non voglio più essere velleitario !" "Voglio che i miei genitori mi diano la mia independenza !"

La lingua che usiamo costituisce anche un mezzo di disegnare cartoline, e useremo la nostra lingua per parlare della lingua. E ugalmente usata per fare una cartolina della cartolina, o una cartolina della cartolina della cartolina, etc. come l'abbiamo già visto, spesso col medesimo vocabolario, la stessa grammatica, sintassi ; questo svolgimento appare potenzialmente indefinito.

La similitudine di struttura tra una cartolina ed il territorio che rappresenta, e che la rende valida, dipende delle ipotesi e dei mezzi del cartografo, come visto supra. Specialmente, da questa possibilità della lingua che permette di parlare della lingua derivano i diversi livelli di astrazione ai livelli verbali, prolongando le relazioni cartolina-territorio ai livelli muti (eventi, oggetti) nelle descrizioni e poì inferenze, etc., così stabilizzando l'ordine naturale di evaluazione. Quindi, la relazione tra un territorio ed una cartolina esiste fra due livelli successivi, e l'auto-reflessività si applica ad ogni cartoline successive.

Questa caratteristica di auto-reflessività si ritrove nelle parole le più usate del nostro vocabolario, dando luogo alla multiordinalità.